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vasodilatazione

La vasodilatazione è l'aumento del diametro dei vasi sanguigni, in particolare delle arteriole, che provoca un maggiore flusso di sangue e una riduzione della resistenza periferica. Può essere locale, in risposta al metabolismo tessutale, o sistemica, regolata da segnali nervosi e ormonali.

Meccanismi principali: il rilassamento della muscolatura liscia delle pareti vascolari, mediato dall’endotelio. I fattori di rilassamento

Regolazione fisiologica: la vasodilatazione si inserisce in meccanismi di autoregolazione tissutale, controllo nervoso autonomo e termoregolazione.

Aspetti clinici e farmacologici: i vasodilatatori sono usati nel trattamento di ipertensione, angina e insufficienza cardiaca.

Ambiti clinici e fisiologici includono la gestione di emergenze ipertensive, vasospasmi e adattamenti al lavoro muscolare

endoteliale
includono
l’ossido
nitrico
(NO),
la
prostaciclina
(PGI2)
e
l’EDHF,
che
aumentano
cGMP
o
cAMP
nelle
cellule
lisce,
provocando
dilatazione.
Tale
processo
è
bilanciato
da
fattori
vasocostrittori
come
endoteliina
e
da
segnali
locali
quali
pH,
ossigeno
e
CO2.
L’aumento
del
flusso
in
letti
specifici
è
mediato
principalmente
da
NO
e
da
altri
mediatori
endoteliali,
e
può
accompagnarsi
a
modifiche
della
temperatura
cutanea
durante
la
termoregolazione.
Classi
comuni
includono
nitrati
e
nitriti,
calcio-antagonisti,
inibitori
o
bloccanti
del
sistema
renina-angiotensina,
hydralazina,
minoxidil,
inibitori
della
PDE5
e
analoghi
della
prostaciclina.
Possono
causare
ipotensione,
cefalea,
aritmie
o
tachicardia
riflessa,
a
seconda
del
contesto
e
della
classe.
e
al
calore
corporeo.
Alterazioni
della
vasodilatazione
endoteliale
sono
associate
a
malattie
cardiovascolari.