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assorbibile

Assorbibile è un aggettivo italiano che indica la capacità di essere assorbito, degradato o metabolizzato nel tempo, sia dall’organismo sia dall’ambiente. In ambito medico-sanitario è comune riferirsi a dispositivi o materiali che, una volta impiegati nel corpo, si dissolvono o prendono parte a processi di riassorbimento senza necessità di rimozione chirurgica.

In medicina, i materiali riassorbibili sono ampiamente utilizzati in tecnica chirurgica e odontoiatrica. Tra i più

Al di fuori della medicina, “assorbibile” può riferirsi a nutrienti o sostanze che l’organismo è in grado

La riassorbibilità è spesso distinta dalla permanenza o dall’impossibilità di riassorbimento, e le caratteristiche specifiche dipendono

comuni
vi
sono
fili
di
sutura
riassorbibili
realizzati
in
polimeri
sintetici
come
poliglicolico
(PGA),
polidiossanone
(PDS),
poli-lattici
(PLA)
e
copolimeri
(ad
esempio
PLGA).
Esistono
anche
membrane,
chiodi
o
placche
riassorbibili
impiegati
in
chirurgie
ortopediche
o
riabilitative.
La
degradazione
avviene
generalmente
per
idrolisi
o
azione
enzimatica
e
l’entità
della
perdita
di
resistenza
meccanica
varia
da
settimane
a
mesi
a
seconda
del
materiale
e
delle
condizioni
fisiologiche.
I
vantaggi
includono
l’eliminazione
della
necessità
di
estrazione
e
una
minore
risposta
infiammatoria
da
corpi
estranei;
i
rischi
possono
riguardare
reazioni
infiammatorie
locali
o
una
riassorbibilità
troppo
rapida
o
lenta
per
l’applicazione
specifica.
di
assorbire,
ad
esempio
i
carboidrati
o
altri
nutrienti
assorbibili
nel
tratto
gastrointestinale.
In
senso
generale,
l’uso
indica
la
capacità
di
essere
incorporato,
trattenuto
o
eliminato
dal
sistema
di
riferimento
in
modo
controllato.
dal
contesto
clinico,
dal
materiale
coinvolto
e
dalle
condizioni
fisiologiche
del
soggetto.