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riassorbimento

Riassorbimento è il processo mediante il quale una sostanza che è stata filtrata o secretata torna nel flusso sanguigno o in tessuti, invece di essere escreta. Il termine è usato soprattutto in medicina e biologia per descrivere meccanismi di recupero in organi come i reni o nei tessuti ossei, ma può riferirsi anche ad altri contesti fisiologici.

Nel riassorbimento renale, l’organismo recupera acqua, elettroliti e altre sostanze utili dal filtrato che passa nei

Il riassorbimento osseo è un processo diverso ma concettualmente correlato: gli osteoclasti riassorbono matrice ossea, liberando

In farmacologia e pratica clinica, il riassorbimento influisce sulla farmacocinetica dei farmaci e sull’escrezione renale, e

nefroni.
Nel
tratto
prossimale
del
tubulo
viene
riassorbita
la
maggior
parte
di
acqua,
sodio,
glucosio
e
amminoacidi;
nell’ansa
di
Henle,
nel
tubulo
distale
e
nel
dotto
collettore
il
riassorbimento
è
variabile
e
regola
l’equilibrio
idrico
ed
elettrolitico.
Ormoni
come
la
vasopressina
(ADH)
aumentano
il
riassorbimento
di
acqua
nei
dotti
collettori,
mentre
l’aldosterone
aumenta
il
riassorbimento
di
sodio
e,
di
riflesso,
di
acqua.
L’ormone
paratiroideo
aumenta
il
riassorbimento
di
calcio
nei
reni,
influenzando
anche
fosfato.
calcio
e
fosforo
nel
sangue
e
contribuendo
al
mantenimento
della
densità
e
dei
livelli
mineralI.
Alterazioni
di
questo
equilibrio
possono
portare
a
condizioni
come
osteoporosi
o
osteopetrosi.
può
partecipare
a
meccanismi
di
ricircolo
enteroepatico
che
modulano
la
disponibilità
di
farmaci
nell’organismo.