Diidropiridinici

Diidropiridinici è una denominazione che indica una classe di composti chimici caratterizzati dall’anello diidro-piridinico, un sistema eterociclico a sei membri derivato dalla piridina per riduzione parziale. I diidropiridinici includono sia composti usati come intermedi di sintesi in chimica organica sia una sottoclasse di farmacologicamente attivi, nota soprattutto come bloccanti del canale del calcio.

La sottoclasse farmacologicamente rilevante comprende i diidropiridinici, noti come calcium channel blockers di tipo diidropiridinico (DHP). Questi composti inibiscono selettivamente i canali L-type presenti nelle cellule del muscolo liscio vascolare, riducendo l’ingresso di calcio e provocando vasodilatazione. L’effetto principale è una diminuzione della resistenza vascolare periferica, con conseguente abbassamento della pressione sanguigna. Molti DHP hanno preferenza per le arterie, offrendo un effetto antipertensivo utile in ipertensione arteriosa ed angina (sia stabi­la sia vasospastica). Alcuni agenti hanno impieghi specifici, come nimodipina nei disturbi vascolari cerebrali e clevidipina per emergenze ipertensive.

Aspetti farmacocinetici e profilo clinico: i diidropiridinici sono tipicamente somministrati per via orale, con vari profili di assorbimento e metabolismo. Sono frequentemente metabolizzati dal citocromo P450 3A4, e possono presentare sia formulazioni a breve sia a lunga durata d’azione (es. nifedipina a rilascio immediato vs amlodipina a lunga durata). Effetti avversi comuni includono edema periferico, mal di testa, flushing e palpitazioni; possono causare tachicardia riflessa e, in alcuni casi, ipotensione marcata. Interazioni farmacologiche con inibitori o induttori di CYP3A4 possono modificare i livelli plasmatici.

Note: i diidropiridinici si distinguono dai bloccanti del canale del calcio non diidropiridinici (p. es. diltiazem, verapamil), che hanno profili d’uso e effetti differenziati.