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incentivi

Gli incentivi sono strumenti di policy volti a influenzare i comportamenti economici modificando i costi o i benefici a carico di individui, imprese o enti. Sono impiegati da governi, enti pubblici e organismi privati per promuovere attività specifiche, come investimenti, innovazione, efficienza energetica, occupazione o obiettivi sociali. Possono assumere forme finanziarie o non monetarie e sono spesso mirati e temporanei.

Possono essere classificati in diverse categorie: incentivi fiscali (crediti d’imposta, detrazioni, esenzioni); incentivi finanziari (sovvenzioni, contributi

Gli obiettivi variano a seconda del contesto: stimolare crescita economica, innovazione e produttività, sostenere sviluppo regionale,

Progettazione ed evaluation: efficacia richiede obiettivi chiari, criteri di eleggibilità, durata, meccanismi di monitoraggio e metodi

Contesto e norme: a livello internazionale, gli incentivi sono spesso regolati da norme di aiuti di stato

a
fondo
perduto,
prestiti
agevolati,
garanzie);
incentivi
regolatori
(procedure
accelerate
per
autorizzazioni,
misure
di
semplificazione,
incentivi
alle
industrie
strategiche);
e
incentivi
non
monetari
(assistenza
tecnica,
accesso
a
reti,
riconoscimenti
pubblici).
accelerare
la
transizione
energetica,
migliorare
la
qualità
ambientale
o
promuovere
l’inclusione
sociale.
La
scelta
e
la
combinazione
di
incentivi
dipendono
dalle
priorità
politiche,
dal
contesto
di
bilancio
e
dai
vincoli
normativi.
di
valutazione.
È
essenziale
considerare
costi
pubblici,
potenziali
distorsioni
di
mercato,
effetto
sostituzione
e
equità.
Una
revisione
periodica
consente
di
correggere
incentivi
poco
efficaci
o
dannosi.
nell’Unione
europea
e
da
standard
di
governance
pubblica.
In
pratica,
i
paesi
adottano
combinazioni
di
incentivi
in
funzione
delle
priorità
politiche,
bilancio
e
contesto
economico.
Esempi
comuni
includono
crediti
d’imposta
per
ricerca
e
sviluppo,
incentivi
per
l’efficienza
energetica
e
misure
di
sostegno
alle
imprese.