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sanguinamenti

Sanguinamenti è un termine medico italiano che indica la perdita di sangue dal sistema vascolare. Può riferirsi a episodi singoli o ricorrenti ed è utile distinguere sanguinamenti esterni da quelli interni, nonché valutare sede, rapidità e origine del sanguinamento.

Classificazione comune: sanguinamenti esterni visibili all’esterno del corpo; sanguinamenti interni che coinvolgono cavità o tessuti; origine

Cause tipiche includono traumi e procedure invasive; patologie coagulopatiche (emofilia A e B, malattia di Von

Diagnosi: storia clinica ed esame obiettivo per localizzare e stimare l’entità; esami del sangue (emocromo, emoglobina,

Gestione: controllo rapido dell’emorragia con pressione locale, tamponamento o cauterizzazione; supporto emodinamico (fluidi, trasfusioni) e correzione

Prevenzione e gestione a lungo termine: minimizzare i rischi legati a farmaci antitrombotici, monitorare i test

(arterioso,
venoso
o
capillare);
contesto
(traumatico,
spontaneo,
postoperatorio)
e
tempo
di
sviluppo
(acuto
o
cronico).
Willebrand);
uso
di
anticoagulanti
o
antipiastrinici;
ulcere
o
erosioni
GI,
varici
esofagee,
tumori;
rottura
di
aneurismi;
complicanze
della
gravidanza.
piastrine,
PT/INR,
aPTT,
funzione
epatica);
imaging
mirato
(ecografia,
TC)
per
sanguinamento
interno;
endoscopia
per
sanguinamento
GI.
delle
coagulopatie
(vitamina
K,
fattori,
reversal
degli
anticoagulanti).
Acido
tranexamico
può
essere
utile
in
contesti
appropriati;
trattamento
della
causa.
di
coagulazione
e
correggere
condizioni
predisponenti;
educare
i
pazienti
sui
segnali
di
sanguinamento
e
quando
chiedere
assistenza
sanitaria.