Home

prioni

Prioni sono particelle infettive costituite da una proteina mal ripiegata, la PrP, presente nel cervello. A differenza di virus o batteri, non contengono materiale genetico e si propagano senza acidi nucleici: trasformano la proteina cellulare normale, PrP C, in una forma mal ripiegata, PrP Sc, che può accumularsi e indurre danni tissutali.

Una volta formatisi, i PrP Sc promuovono ulteriori conversioni di PrP C e si accumulano in tessuti

Le malattie legate ai prioni sono note come encefalopatie spongiformi trasmissibili (TSE). Nell’uomo si descrivono la

Trasmissione e diagnostica: la trasmissione avviene soprattutto tramite esposizione a tessuti infetti, alimentazione contaminata o procedure

Trattamento e prevenzione: al momento non esiste una cura efficace; le terapie sono di supporto. Le misure

nervosi,
provocando
degenerazione
neuronale
e
cambiamenti
spongiformi
nel
cervello.
L’infezione
si
manifesta
con
una
progressiva
perdita
di
funzione
neurologica
e
può
essere
fatale.
malattia
di
Creutzfeldt-Jakob
sporadica,
familiare
e
iatrogena,
nonché
la
variante
legata
all’esposizione
a
proteine
animali
contaminanti
(BSE).
Negli
animali
si
osservano
scrapie
negli
ovini
e
caprini,
encefalopatia
spongiforme
bovina
(BSE)
e
la
malattia
spongiforme
cronica
dei
cervidi
(CWD).
mediche
con
strumenti
non
adeguatamente
disinfettati.
Il
salto
di
specie
è
possibile
ma
è
soggetto
a
barriere
biologiche.
La
diagnosi
clinica
è
difficile;
confermata
o
supportata
da
esami
come
MRI,
EEG
e
marker
nel
liquido
cerebrospinale
(ad
es.
proteina
14-3-3),
ma
la
conferma
definitiva
richiede
l’analisi
post
mortem
di
tessuti
per
rilevare
PrP
Sc
o
tramite
RT-QuIC.
preventive
includono
controlli
alimentari
per
evitare
BSE,
restrizioni
sull’uso
di
proteine
animali
nei
mangimi
e
rigorose
pratiche
di
disinfezione
e
sterilizzazione,
poiché
i
prioni
sono
estremamente
resistenti
a
metodi
convenzionali.
Storicamente,
il
concetto
di
prione
fu
proposto
da
Stanley
B.
Prusiner,
che
ricevette
il
Premio
Nobel
per
la
Medicina
nel
1997.