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trasmissibili

Trasmissibili è un aggettivo italiano che descrive ciò che può essere trasmesso da un organismo all’altro o dall’ambiente all’organismo ospite. In medicina e sanità pubblica si usa soprattutto per riferirsi a patologie, agenti patogeni o condizioni che possono diffondersi tra persone, animali o piante. La trasmissione può avvenire tramite diverse vie: contatto diretto o indiretto, goccioline o aerosol respiratori, vettori biologici come insetti, veicoli comuni quali alimenti o acqua contaminati, e trasmissione verticale dalla madre al neonato. Alcune patologie sono zoonosi quando si trasmettono dagli animali all’uomo.

L’analisi della trasmissibilità coinvolge parametri epidemiologici come il numero riproduttivo di base (R0), la contagiosità, la

Prevenzione e controllo mirano a ridurre la trasmissione attraverso vaccinazioni, igiene delle mani e delle superfici,

Etimologicamente, il termine deriva dal latino transmittere, cioè “passare oltre” o “trasmettere”, ed è usato anche

durata
della
finestra
di
contagio
e
la
generation
time.
Questi
fattori
dipendono
dall’agente
patogeno,
dall’ospite
e
dall’ambiente,
nonché
dai
comportamenti
sociali
e
dalle
misure
di
controllo
messe
in
atto.
Le
malattie
considerate
trasmissibili
includono
patologie
virali,
batteriche,
fungine
o
parassitarie,
nonché
condizioni
trasmesse
tramite
alimenti
o
acque
contaminate.
uso
di
dispositivi
di
protezione
individuale,
isolamento
dei
casi,
quarantena,
sanificazione
e
gestione
dei
vettori.
Le
strategie
sono
spesso
adattate
al
contesto,
alla
virulenza
dell’agente
e
al
livello
di
rischio
della
popolazione.
in
contesti
agricoli
o
veterinari
per
descrivere
agenti
patogeni
in
grado
di
infestare
o
infettare
altri
organismi.