interculturale

Interculturale o interculturalità designa i processi, le pratiche e le politiche che riguardano l'interazione tra culture diverse. Include la comunicazione interculturale, l'educazione interculturale, la coesione sociale e la gestione delle differenze in contesti educativi, lavorativi e pubblici. L'obiettivo è favorire comprensione reciproca, rispetto e partecipazione equa.

Deriva dall'unione di inter- e cultura e si è sviluppata nelle scienze sociali nel secondo dopoguerra. Nella pratica, l'interculturalità riconosce che identità culturali sono dinamiche e in contatto continuo, e che le differenze possono diventare risorse piuttosto che ostacoli.

In educazione, si traduce in curricula inclusivi, formazione degli insegnanti e metodologie che valorizzano diverse prospettive. In contesti lavorativi e istituzionali promuove politiche di integrazione, comunicazione efficace e gestione dei conflitti. Nei media e nella cittadinanza attiva stimola rappresentazioni più plurali delle culture.

La competenza interculturale è spesso descritta come un insieme di dimensioni: atteggiamenti di apertura e rispetto, conoscenze su culture diverse, abilità di interpretare e relazionarsi e capacità di adattarsi a contesti diversi. Modelli come quello proposto da Deardorff sottolineano l'importanza del contatto, della riflessione critica e dell'apprendimento esperienziale.

I benefici includono una maggiore coesione sociale, riduzione di stereotipi e discriminazioni, e istituzioni più inclusive. Le sfide comprendono pregiudizi profondi, disparità di potere, barriere linguistiche e ostacoli strutturali. Affrontarle richiede politiche coerenti, formazione continua e partecipazione della comunità.

In campo educativo e sociale si valutano competenze interculturali, atteggiamenti interculturali e indicatori di inclusione. Tuttavia, definizioni e metodi di misura variano, e la pratica resta sensibile al contesto locale.