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immaginari

Gli immaginari, in matematica, sono numeri che non hanno una rappresentazione reale ma che espandono l’insieme dei numeri reali, permettendo la formulazione di soluzioni a problemi impossibili nel campo reale. Il concetto è strettamente legato agli elementi dell’insieme dei numeri complessi. L’unità immaginaria i è definita dalle proprietà i^2 = -1, e ogni numero complesso si può esprimere come a + bi, con a e b reali.

Gli immaginari puri sono i numeri di forma 0 + bi, cioè con parte reale nulla. Un numero

Rappresentazione geometrica: in piano complesso, la componente reale è sull’asse delle x e la componente immaginaria

Storia e contesto: concetti legati agli immaginari compaiono nel XVI secolo con lavori di Cardano e Bombelli;

Applicazioni: i numeri immaginari e complessi sono strumenti fondamentali per risolvere equazioni polinomiali, analizzare segnali e

complesso
è
immaginario
se
la
parte
reale
è
nulla,
mentre
un
numero
reale
puro
ha
parte
imaginaria
nulla.
Le
regole
algebriche
comprendono
la
somma
e
la
moltiplicazione:
(a+bi)
+
(c+di)
=
(a+c)
+
(b+d)i
e
(a+bi)(c+di)
=
(ac
-
bd)
+
(ad
+
bc)i;
in
particolare
i^2
=
-1.
su
quello
delle
y.
Il
modulo
di
un
numero
complesso
z
=
a+bi
è
|z|
=
sqrt(a^2
+
b^2)
e
l’argomento
è
l’angolo
rispetto
all’asse
reale.
La
moltiplicazione
tra
numeri
complessi
corrisponde
a
una
rotazione
di
un
certo
angolo
e
a
una
dilatazione
del
modulo.
la
loro
interpretazione
geometrica
fu
sviluppata
nel
XIX
secolo
da
Argand
e
altri,
con
una
formalizzazione
algebrica
ben
consolidata.
onde,
nelle
trasformate
di
Fourier,
nell’ingegneria
elettrica
e
nelle
simulazioni
fisiche,
nonché
per
rappresentare
rotazioni
e
oscillazioni
in
modo
compatto
ed
efficiente.