GABAergiche

GABAergiche si riferisce a sistemi nervosi, neuroni e sinapsi che utilizzano il gamma-aminobutirrico (GABA) come neurotrasmettitore principale, mediando l’inibizione nel sistema nervoso centrale. Il termine è spesso impiegato per descrivere neuroni GABAergici, le loro terminazioni sinaptiche e le reti che regolano l’eccitabilità neuronale.

I recettori GABA si dividono principalmente in tre tipologie: GABA-A, GABA-B e GABA-C (nota anche come GABA-A rho). GABA-A sono recettori ionotropici che aprono canali Cl-, provocando iperpolarizzazione e inibizione rapida. GABA-B sono recettori metabotropici accoppiati a proteine Gq/Gi/o e modulano l’attività cellulare tramite effetto secondario come la chiusura di canali Ca2+ e l’apertura di canali K+. GABA-C (rho) sono un sottotipo di GABA-A presente soprattutto nella retina. L’attività GABAergica è coordinata da interneuroni inibitori che modulano i circuiti corticali e subcorticali, contribuendo a ritmi di rete, controllo motorio e stabilità dell’attività cerebrale.

Synthesis e clearing: il GABA è sintetizzato dal glutammato tramite l’enzima glutammato decarbossilasi (GAD65/67). La terminazione del segnale avviene principalmente tramite reuptake nei neuroni e nelle cellule gliali via trasportatori GAT (GAT-1, GAT-2/3), seguito dal metabolismo da parte della GABA transaminasi (GABA-T) in succinato semialdeide e succinato.

Ruolo clinico e farmacologico: la modulazione GABAergica è cruciale nel controllo dell’ansia, del sonno, della convulsione e della spasticità. Farmaci come benzodiazepine e barbiturici potenziano l’azione GABA-A; baclofene stimola GABA-B; inibitori della GABA-T (vigabatrin) o dell’aumento della ricaptazione (tiagabina) alterano i livelli di GABA. Alterazioni GABAergiche sono associate a epilessia, disturbi d’ansia e insonnia.