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iperpolarizzazione

L’iperpolarizzazione è un termine utilizzato principalmente in biologia cellulare e neurofisiologia per descrivere un cambiamento del potenziale di membrana che rende la cellula più negativa rispetto al potenziale di riposo. In neuroni e altre cellule eccitabili, questo avviene quando la membrana perde ioni positivi o guadagna ioni negativi, ad esempio per l’apertura di canali potassio che permettono l’uscita di K+ o per l’ingresso di Cl−. L’iperpolarizzazione riduce la probabilità che la cellula raggiunga il potenziale di soglia e quindi di generare un nuovo potenziale d’azione. In ambito sinaptico, è spesso associata a potenziali postsinaptici inibitori (IPSP), che contribuiscono al controllo dell’attività neuronale e all’integrazione delle segnali.

In fisica chimica, l’iperpolarizzazione può riferirsi a un aumento della differenza di popolazione tra stati energetici

Riassumendo, l’iperpolarizzazione indica uno stato più negativo del potenziale di membrana nelle cellule eccitabili o un

o
di
spin,
migliorando
la
sensibilità
o
l’intensità
del
segnale.
In
spettroscopia
e
imaging
non
invasivi,
l’iperpolarizzazione
nucleare
o
elettronica
è
impiegata
per
amplificare
i
segnali
NMR
o
MRI,
consentendo
di
osservare
processi
biologici
a
concentrazioni
basse
o
su
tempi
rapidi.
Tecniche
comuni
includono
dynamic
nuclear
polarization
(DNP),
parahydrogen-induced
polarization
(PHIP)
e
SABRE.
Tali
metodi
hanno
applicazioni
in
diagnostica,
metabolomica
e
ricerca
biologica,
ma
i
loro
effetti
sono
di
solito
transitori,
a
causa
del
rapido
rilassamento
dei
sistemi
spin.
aumento
temporaneo
della
polarizzazione
di
spin
nelle
tecniche
di
spettroscopia
e
imaging,
con
implicazioni
diverse
ma
importanti
in
fisiologia
e
diagnostica.