trasfusione

La trasfusione è la procedura medica che consiste nel trasferire sangue o suoi componenti da un donatore a un ricevente. Le componenti comunemente utilizzate sono globuli rossi, piastrine e plasma; sono impiegate anche concentrati di piastrine e crioprecipitati, a seconda delle indicazioni. Le trasfusioni possono essere omologhe, provenienti da donatori, o autologhe, cioè prelevate dal paziente per un utilizzo futuro in procedimenti programmati.

Indicazioni principali includono la sostituzione di volume e l’ossigenazione in caso di perdita ematica acuta, il trattamento di anemia grave quando altre terapie risultano inappropriate o inefficaci, e il ripristino della coagulazione in presenza di piastrinopenia o deficit di fattori della coagulazione. L’approccio moderno privilegia la correzione mirata dei deficit e, quando possibile, strategie conservative.

Prima della trasfusione si effettuano verifiche di compatibilità: determinazione del gruppo sanguigno ABO e Rh del ricevente, test di cross-match e screening per infezioni. In emergenza può essere impiegato sangue non pienamente compatibile, ma si cerca di utilizzare materiale compatibile nel minor tempo possibile. Durante la somministrazione si monitorano i segni vitali e si osservano eventuali reazioni trasfusionali. I rischi includono reazioni febbrili non emolitiche, reazioni emolitiche, allergie e, in casi rari, complicanze gravi come TRALI (trasfusion-related acute lung injury) o sovraccarico di volume (TACO).

Sicurezza elogistica prevedono screening per infezioni, tracciabilità delle unità e gestione delle scorte. Rischi residui di infezioni rimangono bassi ma esistono. Alternative terapeutiche o strategie di autosalvataggio possono ridurre la necessità di trasfusioni in alcune situazioni.