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aggressività

Aggressività è una tendenza o un comportamento volto a causare danno o minacciare danno a persone, animali o oggetti. Può manifestarsi in forma fisica, verbale o indiretta (per esempio minacce, ostilità, sabotaggio) e può essere impulsiva o strumentale: nel primo caso è una reazione immediata a una minaccia percepita, nel secondo viene usata per conseguire un obiettivo. L’aggressività si distingue dall’assertività: costruttiva e controllata è distinta dal comportamento distruttivo o coercitivo.

L’aggressività è presente su un continuum e può avere funzioni adattive, come difesa personale, tutela di risorse

I fattori che contribuiscono all’aggressività sono molteplici. Fattori biologici includono neurotrasmettitori, ormoni e sviluppo cerebrale, mentre

In ambito clinico si identificano forme patologiche come disturbo esplosivo intermittente o disturbi oppositivo-disociali, che richiedono

o
competitività.
Tuttavia,
può
diventare
problematica
se
è
frequente,
sproporzionata
o
rivolta
contro
persone
inoffensive,
con
conseguenze
negative
per
l’individuo
e
per
la
comunità.
Le
norme
sociali
e
culturali
influenzano
la
frequenza
e
le
modalità
con
cui
si
esprime.
elementi
genetici
possono
modulare
la
reattività
emotiva.
Fattori
psicologici
riguardano
la
regolazione
delle
emozioni,
la
rabbia
e
l’interpretazione
degli
stimoli;
ambientali
e
sociali
includono
stile
genitoriale,
apprendimento
osservativo
e
stress,
oltre
a
norme
culturali
sulla
mascolinità
o
sull’uso
della
violenza.
valutazione
professionale.
La
gestione
può
includere
terapie
psicologiche
(psicoterapia
cognitivo-comportamentale,
training
di
gestione
della
rabbia,
interventi
sulle
competenze
sociali)
e,
in
alcuni
casi,
trattamenti
farmacologici
per
condizioni
comorbide.
L’approccio
è
sempre
personalizzato
e
mirato
a
ridurre
la
perdita
di
controllo
e
i
danni
sociali.