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Biodegradabilità

La biodegradabilità è la capacità di un materiale di essere degradato da microorganismi, come batteri e funghi, trasformandosi in composti più semplici come biossido di carbonio, acqua, biomassa e, in ambienti anaerobici, metano. Il processo dipende dal contesto ambientale e dalle proprietà del materiale.

Le condizioni che influenzano la biodegradabilità includono temperatura, umidità, disponibilità di ossigeno, pH, nutrienti e la

A seconda dell ambiente, la biodegradazione avviene in presenza di ossigeno (biodegradazione aerobica) o in assenza

Esistono metodi e standard internazionali per valutare la biodegradabilità e/o compostabilità di un materiale, come test

Note pratiche: una corretta gestione dei rifiuti e l’etichettatura chiara delle condizioni di degradazione sono cruciali

natura
dei
microrganismi
presenti.
Anche
la
chimica
del
materiale
(polimeri,
composizioni,
cristallinità,
additivi)
e
la
dimensione
delle
particelle
incidono
significativamente.
di
ossigeno
(biodegradazione
anaerobica).
Nei
sistemi
di
compostaggio
industriale,
i
residui
possono
trasformarsi
in
CO2,
acqua
e
biomassa
entro
settimane
o
mesi;
in
suolo
o
mare
i
tempi
possono
estendersi
per
anni
e
i
residui
potrebbero
non
scomparire
completamente.
di
mineralizzazione
in
CO2,
prove
di
respirometria
(es.
ISO
14855,
ISO
14853)
e
prove
specifiche
di
compostabilità
(ad
es.
EN
13432,
EN
14995,
ASTM
D6400).
È
importante
distinguere
biodegradabilità
da
compostabilità
e
riconoscere
che
una
somministrazione
etichettata
come
biodegradabile
può
richiedere
condizioni
particolari
non
presenti
nell’ambiente
generico.
per
evitare
residui
e
impatti
ambientali,
inclusi
rischi
di
microplastiche.
Materiali
naturali
come
cellulosa
o
amidi
si
biodegradano
facilmente
in
condizioni
adeguate,
mentre
polimeri
sintetici
degradabili
richiedono
spesso
impianti
di
compostaggio
industriale.