presunzioni

Presunzioni è il termine italiano per indicare assunti o conclusioni considerate vere senza prova diretta, oppure regole di inferenza previste dalla legge. Le presunzioni possono avere funzione pratica, guidando ragionamenti o decisioni, oppure una base giuridica formalizzata in ambiti come il diritto civile o penale.

In logica e filosofia, una presunzione è una supposizione iniziale che facilita l’analisi o la discussione, destinata a essere verificata o modificata alla luce di nuove evidenze. Si distingue da un’ipotesi strettamente scientifica per la sua maggiore opacità probatoria: è spesso una guida temporanea utile in prima fase di ragionamento.

In diritto, le presunzioni sono regole di inferenza secondo cui un fatto noto fa presumere un altro fatto. Possono essere presunzioni legali, create dalla norma giuridica, e possono essere semplici o relative (refragibili mediante prova contraria). Un esempio noto è la presunzione di innocenza, fondamento del diritto penale moderno, secondo cui l’imputato è considerato innocente fino a prova contraria. Le presunzioni giuridiche si distinguono da mere argomentazioni di buon senso per la loro forza normativa e applicativa.

In scienze e statistica, le presunzioni sono supposizioni sulla natura dei dati o sulle condizioni dell’esperimento (ad es., normalità della distribuzione, indipendenza degli osservatori). Queste assunzioni influenzano l’interpretazione dei risultati e possono essere veri o falsi; la loro verifica è parte della validazione dei modelli.

In generale, le presunzioni devono essere occasionalmente messe in discussione o testate, poiché affidarsi a assunti non verificati può introdurre bias o errori nelle conclusioni.