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lignocellulosici

I materiali lignocellulosici sono biomasse di origine vegetale formate principalmente da tre polimeri naturali: cellulosa, emicellulosa e lignina. Questa combinazione conferisce loro resistenza meccanica, rigidità e una struttura relativamente resistente alla degradata naturale. La cellulosa è un polisaccaride lineare ad alta cristallinità, l’emicellulosa è un insieme eterogeneo di polimeri zuccherini e la lignina è un polimero aromatico ramificato che fornisce stabilità e resistenza all’umidità. Il rapporto tra questi componenti varia significativamente tra specie vegetali, età, tessuto e condizioni di crescita.

Le principali fonti includono legno, paglie, residui agricoli e altre biomasse lignocellulosiche non destinate all’alimentazione. Questi

Le sfide principali riguardano la ricetta energetica complessiva dei processi, la gestione degli inibitori derivati dal

materiali
sono
ricchi
di
energia
e
hanno
numerose
applicazioni,
tra
cui
produzione
di
biocarburanti
di
seconda
generazione,
bioprodotti,
carta
e
materiali
avanzati
come
la
nanocellulosa.
Per
convertirli
in
prodotti
utili
è
spesso
necessario
un
pretrattamento
per
rompere
l’impregnazione
ligninica,
aumentare
l’accessibilità
della
cellulosa
e
facilitare
l’azione
di
enzimi
o
catalisi.
I
processi
comuni
includono
trattamenti
acidi
o
alcalini,
idrolisi
enzimatiche
e
fermentazione.
pretrattamento
e
la
variabilità
intrinseca
delle
materie
prime.
Tuttavia,
la
disponibilità
su
larga
scala,
la
ridotta
dipendenza
da
combustibili
fossili
e
le
potenzialità
di
valorizzazione
della
lignina
ne
fanno
una
componente
chiave
della
biorefineria
e
dell’economia
circolare.
Le
direzioni
future
puntano
verso
materiali
avanzati
(nanocellulosa,
biocompositi)
e
nuove
vie
di
conversione
sostenibile.