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labilitazione

Labilitazione è un termine italiano che deriva da labile e dal suffisso -azione. Esso indica l’azione o il risultato di rendere qualcosa labile, cioè instabile o facilmente trasformabile. Il termine non è ampiamente standardizzato ed è soprattutto presente in contesti tecnici; in molte discipline si preferisce parlare di labilità o si utilizzano espressioni più specifiche per descrivere un cambiamento di stabilità.

In campo chimico e biochimico la labilitazione può riferirsi al processo che rende una specie chimica più

In ambito medico, farmacologico o psicologico l’uso è meno frequente. In psicologia si tende a parlare di

Voci correlate: labile, labilità, instabilità, abilitazione. Note bibliografiche specifiche possono differire tra campi e glossari tecnici,

labile,
aumentando
la
sua
reattività
o
la
suscettibilità
a
degradazione.
Tale
concetto
può
includere
modificazioni
strutturali,
idrolisi,
ossidazione
o
trasformazioni
enzimatiche
che
generano
intermediarî
labili.
È
comune
parlare
anche
di
“labilità
del
legame”
o
di
“intermedio
labile”
per
descrivere
stati
intermedî
particolarmente
reattivi.
labilità
emotiva
o
affettiva;
l’uso
di
labilitazione
non
è
comune
e
potrebbe
essere
considerato
non
standard
o
improprio
in
contesti
clinici.
In
ambito
giuridico-amministrativo
il
termine
corretto
è
l’abilitazione
(o
autorizzazione),
non
labilitazione;
quest’uso
è
tipicamente
frutto
di
errore
di
trascrizione
o
di
confusione
terminologica.
dove
la
terminologia
preferita
è
spesso
più
definita.