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quantificatore

Il quantificatore è un termine utilizzato in logica matematica e nella linguistica per indicare la quantità o la proporzione di elementi di un dominio che soddisfano una relazione. In entrambi i campi la nozione riguarda come le entità siano estese o limitate da un predicato, e come ciò influenzi la verità o il significato della proposizione.

In logica formale i quantificatori principali sono universale e esistenziale. Il quantificatore universale ∀ significa che per

I quantificatori generalizzati estendono la nozione oltre i due casi binari, includendo espressioni come “la maggioranza”,

Nella linguistica i quantificatori sono parole o locuzioni che indicano quantità o proporzione e possono comportarsi

ogni
x
del
dominio
P(x)
è
vera:
∀x
P(x).
Il
quantificatore
esistenziale
∃
esprime
che
esiste
almeno
un
x
tale
che
P(x)
è
vera:
∃x
P(x).
Le
regole
di
scoping
e
la
negazione
collegano
i
due
quantificatori:
ad
esempio
¬∃x
P(x)
è
equivalente
a
∀x
¬P(x).
I
quantificatori
possono
essere
annidati
o
combinati
con
predicati
complessi.
“alcuni”,
“molti”
o
“nessuno”.
In
semantica
si
definiscono
come
relazioni
tra
insiemi
di
oggetti
che
soddisfano
due
predicati
o
proprietà.
Ad
esempio,
“La
maggioranza
degli
studenti
ha
superato
l’esame”
implica
che
la
quantità
di
studenti
che
hanno
superato
è
maggiore
di
quella
che
non
ha
superato.
Il
significato
dipende
dal
contesto
e
dal
dominio.
come
determinanti
o
avverbi.
Possono
avere
scopo
diverso
rispetto
ad
altri
operatori
logici,
generando
ambiguità
di
interpretazione.
Ad
esempio,
in
italiano
la
frase
“Ogni
studente
ha
letto
un
libro”
può
avere
due
interpretazioni:
per
ogni
studente
esiste
un
libro
letto
(forse
diverso
per
ciascuno)
oppure
esiste
un
libro
che
è
stato
letto
da
tutti
gli
studenti.