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omonimi

Omonimi è il termine usato in linguistica per indicare parole che hanno la stessa forma esteriore ma significati differenti. Il concetto è comune in lessicografia, semantica e nell’elaborazione del linguaggio naturale, e nasce dall’esigenza di descrivere situazioni in cui la forma linguistica non corrisponde a un unico significato.

Si distinguono due principali sottotipi: omografi e omofoni. Gli omografi sono omonimi che si scrivono nello

L’uso del termine è strettamente legato al contesto: il significato corretto di un omonimo si deduce dalla

L’etimologia del termine deriva dal greco antico: homo- “uguale” e onoma “nome”. In inglese, il termine homonym

stesso
modo
e,
pur
presentando
significati
differenti,
possono
o
meno
avere
pronunce
diverse.
Un
esempio
comune
in
italiano
è
piano,
che
può
riferirsi
sia
allo
strumento
musicale
sia
alla
dinamica
di
esecuzione
(soft),
due
significati
scritti
identicamente.
Gli
omofoni,
invece,
sono
parole
che
si
pronunciano
nello
stesso
modo
ma
hanno
grafie
diverse;
la
loro
differenza
ortografica
richiama
comunque
un
significato
distinto
e
spesso
si
risolve
dal
contesto.
frase,
dalla
morfologia
della
frase
e
dall’uso
pratico.
Gli
omonimi
hanno
un
ruolo
rilevante
nella
disambiguazione
nel
linguaggio
parlato
e
scritto,
nella
traduzione
automatica
e
nelle
ricerche
lessicografiche,
dove
i
dizionari
forniscono
definizioni
separate
ed
esempi
di
uso
per
ogni
senso.
è
talvolta
usato
in
senso
ampio
per
includere
sia
omografi
sia
omofoni,
sebbene
molti
linguisti
preferiscano
distinguere
i
due
sottotipi.