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obbedienza

Obbedienza è l’atto di seguire istruzioni, ordini o norme provenienti da un’autorità o da regole sociali. In una società complessa l’obbedienza facilita l’organizzazione e la cooperazione, ma può generare conseguenze negative quando l’autorità richiede azioni ingiuste o dannose. L’etimologia italiana deriva dal latino obedientia, da oboedire, “ascoltare, obbedire”.

Vari contesti includono l’obbedienza istituzionale (stato, forze armate, aziende), l’obbedienza religiosa e quella domestica o educativa.

Nel campo della psicologia sociale, studi su obbedienza e conformità hanno esaminato fino a che punto le

Eticamente, l’obbedienza non è intrinsecamente positiva o negativa: dipende dalla legittimità delle istruzioni e dalla responsabilità

In breve, l’obbedienza è un comportamento sociale centrale che richiede una costante valutazione etica e contestuale.

Esiste
una
distinzione
tra
obbedienza
critica,
in
cui
si
valuta
e
si
contesta
la
procedura,
e
obbedienza
cieca,
in
cui
non
si
verifica
la
legittimità
delle
richieste.
La
disobbedienza
civile
è
una
forma
di
resistenza
morale
contro
norme
percepite
come
ingiuste.
persone
si
sottomettono
all’autorità.
Il
memorabile
esperimento
di
Milgram
(1963)
mostrò
che
individui
comuni
possono
infliggere
sofferenze
agli
altri
se
guidati
dall’autorità.
Esperimenti
come
quello
di
Hofling
e
ricerche
sulla
conformità
hanno
arricchito
la
comprensione
dei
meccanismi
psicologici
che
guidano
l’obbedienza.
personale.
In
diritto
e
politica,
la
disobbedienza
civile
è
giustificata
in
casi
di
leggi
o
ordini
ingiusti,
come
illustrato
da
Thoreau
e
Gandhi.
Le
organizzazioni
moderne
promuovono
codici
etici,
formazione
critica
e
canali
di
segnalazione
(whistleblowing)
per
bilanciare
obbedienza
e
responsabilità.