deliberazioni

Deliberazioni è un termine italiano che designa le decisioni formali adottate da un organo deliberante, quali un consiglio comunale, regionale o un consiglio di amministrazione. In senso giuridico la deliberazione è l’atto che esprime la volontà dell’organo e ne determina effetti normativi o amministrativi. Il plurale deliberazioni indica i singoli atti adottati nel tempo.

Formato e contenuto: una deliberazione è redatta in forma scritta e tipicamente comprende una parte introduttiva (premesse o premessa) che richiama i fatti e la base legale, e un dispositivo che contiene l’enunciato della decisione e le disposizioni conseguenti. L’atto riporta numero, data, oggetto, contesto normativo e, se previsto, le risorse finanziarie o le condizioni da rispettare.

Procedura: le deliberazioni sono adottate in seduta dall’organo competente, con un quorum e una maggioranza stabiliti dallo statuto o dal codice. Può essere previsto il voto segreto o palese; spesso si riportano i voti favorevoli, contrari e di astensione. Dopo l’approvazione, l’atto è registrato e sottoposto a pubblicazione.

Pubblicazione ed efficacia: le deliberazioni sono pubblicate all’albo pretorio dell’ente e/o sul sito istituzionale e hanno effetto dalla data indicata o dalla pubblicazione, salvo diversa disposizione. Possono essere impugnate davanti agli organismi giurisdizionali amministrativi per vizi di legittimità o illegittimità.

Ambito: si riscontrano in enti pubblici quali comuni, province, regioni, aziende sanitarie e enti pubblici economici, nonché in enti di diritto privato con poteri pubblici e nel contesto di aziende partecipate. Il termine è usato anche in ambito universitario e aziendale per indicare le decisioni dei consigli.

Note: in italiano deliberazione e delibera sono talvolta usati in modo interscambiabile; tecnicamente la deliberazione è l’atto deliberativo che chiude una procedura.