contraddizioni

Le contraddizioni sono situazioni in cui due o più affermazioni, credenze o fatti si escludono reciprocamente, rendendo impossibile che tutti siano veri nello stesso contesto. In senso stretto, una contraddizione è la coexistenza di A e non-A. Il fenomeno può emergere a livello logico, linguistico, filosofico o pratico, e può riguardare pensieri, teorie, norme o discorsi.

In logica, una contraddizione formale è la coppia di enunciati A e non-A. Il principio di non contraddizione, attribuito a Platone e soprattutto a Aristotele, afferma che una proposizione non può essere vera e falsa nello stesso tempo e nel medesimo contesto. In logica classica, da una contraddizione deriva l’esplosione logica (ex falso quodlibet), ovvero qualsiasi proposizione può seguire da una contraddizione.

Esistono sistemi logici non classici, come la logica paraconsistente, che ammettono contraddizioni senza portare automaticamente a ogni possibile conclusione. La dialettica filosofica analizza invece contraddizioni come elementi strutturanti del pensiero e della realtà, talvolta auspicando la loro gestione piuttosto che la loro eliminazione.

In matematica e metodologie scientifiche, le contraddizioni sono spesso segnali di errori o assunzioni insostenibili. Le dimostrazioni per assurdo utilizzano contraddizioni per rigettare ipotesi, dimostrando la verità dell’alternativa. Nel linguaggio comune e nella letteratura, le contraddizioni si manifestano come ossimori o paradossi, strumenti retorici che stimolano la riflessione e mettono in luce tensioni tra idee.

In sintesi, le contraddizioni indicano limiti di coerenza interna o di rappresentazione, e hanno ruoli distinti a seconda del contesto disciplinare.