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Lepilessia

Lepilessia non è un termine medico ampiamente riconosciuto nella letteratura scientifica. In molti casi si tratta di un refuso di epilessia, termine italiano per epilepsy, oppure di un uso locale o di fantasia. Di conseguenza non esistono definizioni cliniche, criteri diagnostici o linee guida specifiche per lepilessia.

Qualora l’intento fosse riferirsi all’epilessia, si tratta di un disturbo neurologico caratterizzato da convulsioni ricorrenti non

La diagnosi si basa su anamnesi dettagliata, esame neurologico e strumenti come l’elettroencefalografia (EEG) e l’imaging

Il trattamento mira a ridurre o prevenire le convulsioni e a migliorare la qualità della vita. Il

La prognosi varia: alcuni raggiungono remissione per periodi prolungati, altri necessitano di gestione a lungo termine.

Voci correlate: epilessia, convulsione, farmaci antiepilettici.

provocate,
dovute
a
un’attività
elettrica
anomala
nel
cervello.
L’epilessia
colpisce
circa
l’1%
della
popolazione
mondiale
e
può
presentarsi
in
qualsiasi
età,
con
esordio
spesso
in
età
infantile.
Le
convulsioni
variano
in
tipo
e
gravità:
alcune
coinvolgono
perdita
di
coscienza
e
spasmi,
altre
sono
brevi
e
poco
evidenti.
cerebrale,
tipicamente
la
risonanza
magnetica
(RM).
Esami
del
sangue
possono
identificare
cause
metaboliche
o
genetiche.
trattamento
di
prima
linea
è
rappresentato
dai
farmaci
antiepilettici
(FAE).
Circa
due
terzi
o
tre
quarti
delle
persone
ottengono
un
controllo
efficace
delle
convulsioni
con
uno
o
pochi
farmaci.
In
caso
di
epilepsia
farmacoresistente,
le
opzioni
includono
la
chirurgia
dell’epilessia,
la
stimolazione
del
nervo
vago,
la
stimolazione
neuronale
reattiva
(RNS)
e
la
dieta
chetogenica,
insieme
a
modifiche
dello
stile
di
vita.
È
essenziale
l’educazione
sulla
sicurezza
e
sull’assistenza
durante
una
convulsione.