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Lamplificazione

Lamplificazione è un termine impiegato nell'illuminotecnica per descrivere l'insieme delle tecniche che mirano ad aumentare la luminanza percepita di una lampada o di un sistema di illuminazione, ottimizzando l'uso dell'energia. L'obiettivo è ottenere una maggiore intensità luminosa o una distribuzione più efficace della luce senza un incremento eccessivo dei consumi, mantenendo qualità cromatica, uniformità e controllo termico entro limiti pratici.

Principi: la luminosità percepita dipende dal flusso luminoso disponibile, dall'efficacia luminosa (lumen per watt) e dalla

Metodi principali: approcci elettrici – selezione di sorgenti efficienti, driver ottimizzati e controllo della potenza, dimming e

Applicazioni: illuminazione architettonica e urbana, horticultura, cinema e teatro, illuminazione di showroom e interni, dove è

Limiti e considerazioni: esistono trade-off tra luminosità e comfort visivo, efficienza, costi e standard normativi. L’abbinamento

risposta
dell'occhio
umano.
La
lamplificazione
cerca
di
aumentare
la
quantità
di
luce
utile
che
raggiunge
l'area
interessata,
riducendo
al
contempo
perdite
ottiche
e
minimizzando
abbagliamento
e
variazioni
cromatiche.
stabilizzazione.
Approcci
ottici
–
riflettori,
lenti,
diffusori
e
guide
di
luce
per
indirizzare
e
concentrare
la
luce.
Approcci
spettrali
–
ottimizzazione
della
distribuzione
spettrale
tramite
tecnologie
a
LED
e
fosfori.
gestione
termica
adeguata.
utile
migliorare
la
percezione
della
luminosità
mantenendo
l'efficienza
energetica.
tra
qualità
della
luce,
controllo
dell’abbagliamento
e
resa
cromatica
resta
cruciale.
Le
ricerche
in
LED,
fotonica
e
ottica
continua
a
fornire
nuove
strategie
di
lamplificazione.