Fotosensibile

Fotosensibile indica la proprietà di una sostanza o di un sistema di reagire o modificarsi in seguito all’esposizione alla luce. Le reazioni possono essere fotochimiche, fotocatalitiche o legate a cambiamenti ottici o fisici delle proprietà, come colore o conduttività. I fenomeni fotosensibili si manifestano in diverse gamme di lunghezze d’onda, dal UV al visibile e al vicino infrarosso, a seconda dei cromofori e dei meccanismi coinvolti.

In chimica dei materiali, i composti fotosensibili assorbono fotoni e generano stati reattivi o cambiamenti strutturali. Esempi includono resine fotosensibili, coloranti impiegati in fotocromia, e materiali per fotolitografia o fotopolimerizzazione. Tali proprietà permettono di controllare a livello tramite luce la formazione di pattern, colori o proprietà fisiche.

La fotosensibilità ha anche rilevanza biologica e clinica. In medicina indica reazioni cutanee o sistemiche provocate dall’esposizione solare in individui portatori di particolari condizioni o trattamenti. Si distingue tra fotosensibilità fototossica (non immunitaria) e fotoallergica (reazione immunitaria). Alcuni farmaci, tra cui tetracicline, tiazidi e altri, possono aumentare la sensibilità della pelle alla luce, con esiti variabili.

In tecnologia e industria, i materiali fotosensibili sono centrali in fotografia, litografia, e nei sensori ottici. I fotodiodi e altri rivelatori convertono la luce in segnali elettrici, mentre i composti fotosensibili permettono la registrazione e l’elaborazione dell’immagine o la definizione di microstrutture.

La gestione della fotosensibilità è fondamentale per sicurezza, efficacia e stabilità di materiali, medicinali e dispositivi.