Fallita

Fallita è un termine della lingua italiana che funge da participio passato femminile del verbo fallire e, quando usato come aggettivo o sostantivo, indica uno stato di insolvenza o lo stato di una persona o di una entità (spesso una società) che è stata dichiarata fallita. Come aggettivo, si attribuisce a sostantivi femminili: un’azienda fallita, una società fallita; come sostantivo, può riferirsi a una persona “una fallita” o, soprattutto, a una società dichiarata fallita.

Etimologia: deriva dal verbo fallire, che a sua volta proviene dal latino fallere (ingannare, mancare). L’uso giuridico ha sviluppato una distinta nozione di fallimento legata alla impossibilità di soddisfare i creditori.

Uso giuridico: in diritto commerciale italiano, la dichiarazione di fallimento è una procedura concorsuale avviata quando il debitore è insolvente e non riesce a soddisfare regolarmente i creditori. La fallita può essere una persona fisica o giuridica; nel caso di una società, la dichiarazione di fallimento porta all’apertura di una procedura di liquidazione o di conservazione e gestione dei beni per soddisfare i creditori. Durante la procedura si nomina un curatore fallimentare e i creditori possono presentare domande di ammissione al passivo. Il termine è spesso usato insieme a bancarotta o insolvenza per descrivere lo stato.

Uso comune: “fallita” può riferirsi anche a un progetto o a un’impresa che ha avuto esito negativo; in contesti tecnici si preferisce spesso “fallimento”.

Voci correlate: fallimento, fallito, bancarotta, insolvenza.