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Escludere

Escludere è un verbo transitivo della lingua italiana, derivato dal latino excludere, con prefisso es- (forma assimilata di ex-) e dal verbo cludere/cludere. In generale significa mettere fuori, far mancare qualcosa o qualcuno da un insieme, da un accesso o da una considerazione; può inoltre indicare l’atto di rifiutare o di negare.

Gli usi principali di escludere riguardano: l’allontanamento o la negazione dell’ingresso di una persona o di

In sintesi, escludere si usa con complemento diretto (es. escludere qualcuno) o con complementi di specificazione

una
cosa
da
un
gruppo,
da
un
elenco,
da
una
competizione
o
da
una
possibilità
(es.
escludere
qualcuno
dalla
squadra;
escludere
un
nome
dall’elenco);
l’attenuazione
o
l’eliminazione
di
una
possibilità
o
ipotesi
(es.
questo
dato
esclude
l’ipotesi
di
causalità);
l’esclusione
dal
conteggio
o
dalla
valutazione
(es.
escludere
alcuni
casi
dal
calcolo);
e
in
ambito
giuridico
o
testamentario,
l’esclusione
di
eredi
o
legatari.
come
da/da
un
gruppo,
dall’elenco,
dal
conteggio.
Si
distingue
dalla
forma
passiva
“essere
escluso”
e
si
coniuga
con
ausiliare
avere:
ho
escluso,
avevo
escluso,
escluderò.
Con
“escludere
che”
si
impiega
il
congiuntivo
per
negare
una
proposizione
(Escludo
che
sia
possibile).
Sinonimi
comuni
includono
scartare,
rigettare,
rifiutare,
a
seconda
del
contesto.