triglyseridi

Trigliceridi, o triacilgliceroli, sono esteri formati da una molecola di glicerolo a cui sono legati tre acidi grassi tramite legami esteri. Rappresentano la principale forma di immagazzinamento di energia nel corpo e sono presenti sia nei tessuti adiposi sia nel sangue, all’interno di lipoproteine come i chilomicroni e le lipoproteine a concentrazione molto bassa (VLDL). I trigliceridi alimentari provengono dai grassi presenti nella dieta e sono la riserva energetica di lungo periodo dell’organismo.

Metabolismo e fisiologia: nel tratto digerente i trigliceridi alimentari sono idrolizzati dalla lipasi pancreatica in acidi grassi liberi e 2-monoacilglicerolo, che vengono assorbiti dall’epitelio intestinale e riesterificati a trigliceridi. Questi ultimi sono impacchettati insieme a colesterolo ed apolipoproteine nei chilomicroni e rilasciati nel circolo linfatico. Nel fegato i trigliceridi possono essere sintetizzati tramite lipogenesi o riciclati dai loro derivati lipidici; una volta rilasciati nel sangue, i trigliceridi sono idrolizzati dalle lipoproteina lipasi sulle pareti capillari per fornire acidi grassi ai tessuti e ripristinare il glicerolo al fegato. Persistono in circolazione trasportati principalmente all’interno di VLDL e chilomicroni.

Contesto clinico: i livelli di trigliceridi nel plasma possono essere elevati in condizioni come sindrome metabolica, diabete o altri disturbi metabolici, e livelli molto alti aumentano il rischio di pancreatite. La misurazione viene tipicamente eseguita a digiuno; valori normali sono approssimativamente inferiori a 150 mg/dL (circa 1,7 mmol/L). Variazioni di fascia borderline o elevate orientano verso ulteriori accertamenti e interventi su dieta, peso corporeo e farmaci, se necessari.