transpirare

Traspiar e? No. L’espressione corretta in italiano è tras-pi-ra-re, ossia traspirare. Il termine è usato con due sensi principali: sudorazione negli esseri umani e animali, e traspirazione nelle piante. In ambito scientifico si parla di traspirazione per descrivere il fenomeno nelle piante; in linguaggio comune si usa spesso trasparire o sudorazione per riferirsi alla sudorazione nel corpo, mentre traspirare rimane genericamente comprensibile come emozione o segno che emerge in modo evidente, anche se in contesto botanico è preferita la parola traspirazione.

Botanica. Nella biologia vegetale la traspirazione è la perdita di vapore acqueo dalle superfici aeree della pianta, soprattutto dalle foglie. Il processo si verifica principalmente attraverso gli stomi delle epidermidi, ma anche tramite la cuticola. La traspirazione facilita l’assorbimento e il trasporto dell’acqua e dei nutrienti, aiuta nel raffreddamento della pianta e contribuisce al mantenimento della turgidità. I tassi di trasparazione variano con luce, temperatura, umidità, vento e umidità del suolo. Il controllo avviene per lo più tramite l’apertura e chiusura degli stomi regolata dalle cellule guardiane.

Fisiologia umana. Per gli esseri umani e altri animali, la traspirazione è comunemente nota come sudorazione: la secrezione di sudore dalle ghiandole sudoripare, utile per la termoregolazione e, in parte, per l’eliminazione di sostanze. Il tasso di sudorazione dipende da temperatura ambientale, attività fisica, stato di idratazione e fattori individuali. Disturbi come l’iperidrosi rappresentano condizioni patologiche.

Etimologia e uso. Deriva dal latino transpirare. In italiano la forma standard è traspirare; traspirazione è il sostantivo corrispondente.