Home

pirolisi

La pirolisi è la scomposizione termica di materiali organici in assenza o in limitato contenuto di ossigeno, a elevate temperature, con produzione di gas, liquidi e solidi carboniosi. A differenza della combustione, la pirolisi non comporta ossidazione completa del materiale.

Le condizioni operative variano in base al materiale e agli obiettivi. Le temperature tipiche vanno da circa

I principali prodotti sono gas di sintesi (CO, H2, CO2, metano), olio pirolitico e char. Possono formarsi

Feedstock comuni includono biomassa (legno, residui agricoli), rifiuti organici, plastica, pneumatici e altri rifiuti non riciclabili.

Aspetti ambientali e tecnici: la pirolisi riduce il volume di rifiuti e consente il recupero energetico, ma

Storia: i principi risalgono al XIX secolo; il termine deriva dal greco pyro (fuoco) e lysis (spezzare).

350°C
a
900°C.
La
velocità
di
riscaldamento
e
il
tempo
di
permanenza
determinano
la
distribuzione
dei
prodotti:
la
pirolisi
lenta
produce
principalmente
char,
la
pirolisi
rapida
o
flash
mira
bio‑olio
e
gas,
e
la
pirolisi
catalitica
utilizza
catalizzatori
per
modulare
la
qualità
e
la
resa
dei
prodotti.
anche
tar
o
oli
leggeri.
La
composizione
dipende
dal
feedstock
e
dalle
condizioni
operative.
Le
applicazioni
spaziano
dalla
produzione
di
energia
e
di
oli
e
gas
utilizzabili
come
combustibili
o
materia
prima
chimica,
al
recupero
di
materiali
e
alla
produzione
di
biochar
per
uso
agricolo,
filtrazione
o
adsorbimento.
comporta
costi
energetici
e
la
gestione
di
tar
ed
emissioni.
È
necessaria
un’adeguata
gestione
dei
gas
di
scarico
e
sistemi
di
trattamento
per
controllare
gli
inquinanti.