perfusioni

La perfusione è il processo di irrorazione di tessuti o organi con un liquido di perfusione, come sangue, plasma o soluzioni arricchite di ossigeno. L'obiettivo è fornire ossigeno e nutrienti, rimuovere anidride carbonica e prodotti metabolici. In fisiologia, la perfusione tissutale si riferisce al flusso di sangue che raggiunge un volume di tessuto nel tempo, tipicamente espresso come ml/min per 100 g di tessuto. Essa dipende dall'apporto cardiaco, dalla resistenza vascolare microvascolare e dall'autoregolazione locale.

La perfusione comprende la microcircolazione e l'efficienza degli scambi a livello capillare. È influenzata da fattori sistemici, come la gittata cardiaca e la pressione arteriosa, e da fattori locali, quali vasodilatazione e condizioni della parete vascolare. Il parametro chiave è spesso il flusso tissutale, che integra la disponibilità di ossigeno e nutrienti e l’efficienza dello smaltimento dei prodotti di scambio.

In ambito clinico, la perfusione extracorporea è impiegata durante procedure chirurgiche complesse o nel mantenimento di organi per il trapianto, con approcci normotermici o ipotermici per preservare cuore, fegato, rene o polmone. Nei contesti di terapia intensiva e gestione post-operatoria si lavora per ottimizzare la perfusione dei tessuti compromessi, anche mediante interventi mirati alla microcircolazione.

Metodi di valutazione includono Doppler ecografico, misure di ossigenazione tessutale e imaging di perfusione come SPECT, PET o near-infrared spectroscopy (NIRS). Alterazioni della perfusione sono associate a ipoperfusione, ischemia, danno d'ischemia-reperfusione e complicanze; i trattamenti mirano a ripristinare il flusso e l’efficienza della distribuzione del sangue.