lemarginazione

L’emarginazione, o marginalità sociale, è il processo e la condizione per cui individui o gruppi si trovano ai margini della vita sociale, con accesso limitato a reddito, istruzione, lavoro, abitazioni e partecipazione civica. Il termine deriva dal verbo emarginare, che in origine indicava porre qualcosa ai margini; in sociologia descrive esclusione strutturale e disuguaglianze persistentemente riprodotte.

Le cause sono multifattoriali e includono povertà persistente, disuguaglianze economiche, discriminazioni di tipo etnico, di genere, di età, di disabilità o di status migratorio, nonché barriere istituzionali e culturali. L’emarginazione è spesso intersezionale: una persona può essere colpita da più fattori contemporaneamente, amplificando la sua vulnerabilità.

Le conseguenze riguardano soprattutto ridotte opportunità di istruzione e formazione, posti di lavoro precari o inesistenti, alloggi instabili, e peggioramento della salute fisica e mentale. L’esclusione sociale può limitare la partecipazione politica e la coesione comunitaria, alimentando cicli di povertà e segregazione.

Per misurarla si utilizzano indicatori come il rischio di povertà, la deprivazione materiale, i tassi di occupazione, l’accesso ai servizi sanitari ed educativi, la qualità dell’alloggio e la partecipazione sociale. Le politiche mirano a ridurre l’emarginazione tramite normative antidiscriminatorie, istruzione e formazione, politiche attive del mercato del lavoro, alloggi a prezzi accessibili, protezione sociale e interventi di inclusione locale.

L’emarginazione è una questione centrale in Europa e in molti contesti nazionali, dove si cercano strategie di inclusione basate sul diritto all’istruzione, al lavoro dignitoso e alla partecipazione civica per tutte le persone, indipendentemente dal background. In Italia è affrontata attraverso welfare, servizi sociali, interventi territoriali e iniziative di comunità mirate.