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impugnazione

L’impugnazione è l’atto giuridico con cui una parte contesta una decisione o un atto amministrativo, chiedendone l’annullamento, la modifica o la revoca dinanzi all’autorità competente. Si tratta di un rimedio processuale volto a far correggere gli errori di diritto o di fatto che si ritengono presenti nella pronuncia o nell’atto impugnato.

In ambito italiano l’impugnazione si realizza mediante diverse forme, in funzione della natura dell’atto e dell’organo

Termini e procedure variano a seconda della materia e della normativa di riferimento: in genere i termini

L’impugnazione serve a garantire il controllo di legalità, la coerenza dell’interpretazione giuridica e il diritto di

competente.
Nelle
controversie
civili
è
comune
l’appello,
incaricato
di
rivedere
una
sentenza
o
un’ordinanza
in
sede
di
secondo
grado;
nei
casi
in
cui
si
contesti
la
correttezza
dell’applicazione
del
diritto
si
ricorre
al
ricorso
per
cassazione,
rivolto
alla
Corte
di
Cassazione.
Nell’ordinamento
amministrativo
l’impugnazione
può
riguardare
atti
della
pubblica
amministrazione:
il
ricorso
al
TAR
o,
in
sede
di
giudizio
di
secondo
grado,
al
Consiglio
di
Stato,
o
azioni
gerarchiche/amministrative
per
atti
specifici.
sono
stabiliti
dalla
legge
e
decorrono
dalla
notificazione
o
dalla
conoscenza
dell’atto
impugnato.
L’impugnazione
si
presenta
con
una
memoria
motivata
che
espone
i
motivi
e
le
norme
eventualmente
violate;
la
controparte
può
presentare
controdeduzioni.
L’esito
può
essere
l’accoglimento
dell’impugnazione,
il
rigetto,
o,
in
alcuni
casi,
un
rinvio
o
annullamento
dell’atto
per
difetto
di
legittimità
o
di
merito.
difesa
delle
parti
coinvolte.