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gradienti

Il gradiente di una funzione scalare è un campo vettoriale che associa a ogni punto dello spazio il vettore che indica la direzione di massima crescita della funzione e la velocità di tale crescita. Per una funzione f: R^n → R differenziabile, il gradiente è denotato ∇f e, in coordinate, ∇f(x) = (∂f/∂x1, ..., ∂f/∂xn).

La direzione in cui la derivata direzionale di f è massima coincide con ∇f; per un vettore

Le curve di livello di f sono perpendicolari al gradiente: ad ogni punto (dove ∇f ≠ 0), ∇f

Un risultato fondamentale è il teorema del gradiente per le linee: per una curva r(t) tra a

Applicazioni: il gradiente è centrale in ottimizzazione, dove metodi come la discesa del gradiente aggiornano x_{k+1}

unitario
u,
la
derivata
direzionale
è
∇f(x)
·
u
e
la
magnitudine
|∇f(x)|
è
la
massima
velocità
di
variazione
di
f
in
quel
punto.
è
ortogonale
al
livello
set
{x
|
f(x)
=
c}
che
passa
per
quel
punto.
e
b,
f(r(b))
−
f(r(a))
=
∫
from
a
to
b
∇f(r(t))
·
r′(t)
dt.
=
x_k
−
η∇f(x_k)
per
minimizzare
f.
In
fisica
e
ingegneria
descrive
variazioni
di
grandezze
come
temperatura
o
potenziale.
È
inoltre
impiegato
in
machine
learning,
elaborazione
delle
immagini
e
altre
discipline
per
analizzare
variazioni
spaziali.
Esistono
varianti
e
strumenti
correlati,
come
il
gradiente
di
funzioni
scalari
in
spazi
a
dimensioni
diverse,
o
il
gradiente
di
funzioni
vettoriali
(jacobiano).