ftalato

Ftalato è un termine generico che indica una classe di esteri dell'acido ftalico. I ftalati sono ampiamente usati come plastificanti per il PVC e altre resine, dove aumentano la flessibilità, la morbidezza e la durabilità dei materiali. Si ottengono reagendo l’acido ftalico con alcoli diversi, producendo una famiglia di esteri con strutture alcoliche variabili.

Tra i ftalati comuni si citano DEHP (ftalato di di(2-etilesil)), DINP (ftalato di diisononil), DIDP (ftalato di diisodecil), DBP (ftalato di dibutile), BBP (ftalato di butilbenzile), DMP (ftalato di dimetile) e DEP (ftalato di dietile). DEHP, DINP e DIDP sono tra i più impiegati come plastificanti per PVC; DMP e DEP trovano spesso impiego come solventi o additivi in cosmetici e fragranze; altri ftalati vengono usati in vernici, adesivi e rivestimenti.

Esposizione e salute: le vie principali di contatto sono l’ingestione di alimenti, l’inalazione di particolato o vapori durante la lavorazione e il contatto cutaneo con prodotti contenenti ftalati. Una volta assorbiti, i ftalati vengono metabolizzati in monoesteri rilevabili nel siero o nell’urina. Alcuni ftalati sono sospettati di interferire con il sistema endocrino e di avere effetti sulla riproduzione, secondo studi su modelli animali e dati epidemiologici. Per questo motivo diverse giurisdizioni hanno introdotto limitazioni d’uso, soprattutto in giocattoli e articoli per bambini e in cosmetici.

Impatto ambientale: i ftalati possono liberarsi da plastica e altri materiali durante l’uso e lo smaltimento, contaminando suolo e acque. Hanno livelli di persistenza variabili e possono essere rilasciati in ambienti indoor. In molte regioni sono oggetto di regolamentazioni che ne limitano l’uso o richiedono alternative più sicure.