filettare

Filettare è un verbo italiano che indica due accezioni principali, diverse tra loro ma entrambe legate al concetto di “filo” o striscia lineare. In ambito tecnico, significa creare filettature: una lavorazione che genera una scanalatura elicoidale su una superficie esterna o interna, in modo da permettere l’accoppiamento con viti o bulloni. In campo culinario, invece, significa preparare una carne o un pesce in modo da ottenere filetti: togliere ossa e pelle per ottenere porzioni prive di lisca, pronte alla cottura.

Nell’ingegneria meccanica la filatura o filettatura è una lavorazione fondamentale per fissaggi sensibili alla torsione e all’adesione. Si possono ottenere filetti esterni (su barre o perni) o filetti interni (in fori) mediante utensili specifici come filiere e maschi o usando strumenti di taglio approvati per la produzione di filetti con passo e diametro standard. L’esecuzione richiede controlli dimensionali accurati per garantire l’allineamento e la resistenza meccanica della filetura.

In ambito culinario, filettare significa sfilettare: rimuovere la carne dalla spina centrale di pesci o pollame per ottenere filetti sottili e privi di ossa. La tecnica richiede strumenti affilati come coltelli da filetto e conoscenza delle linee di taglio per preservare la polpa e ottenere porzioni uniformi. Oltre al pesce, il termine può riferirsi alla preparazione in filetti di altre carni in cucina professionale o domestica.

In sintesi, filettare collega due contesti molto diversi: una lavorazione di precisione per ottenere connessioni meccaniche affidabili e una tecnica culinaria per presentare porzioni di carne o pesce facilmente utilizzabili.