estraniamento

Estraniamento, o ostranenie, è una tecnica estetica che mira a rendere percepibile ciò che è familiare in modo insolito, per stimolare l’attenzione e rinnovare la percezione del lettore o spettatore. Si tratta di defamiliarizzazione: presentare oggetti, eventi o concetti comuni in un modo che ne inceppi l’abitudine.

Origine: nell’ambito del Formalismo russo all’inizio del XX secolo. Viktor Shklovsky è tra i principali interpreti: nel saggio Art as Technique (1917) espone l’idea che l’arte “trasforma” la realtà rendendo strani i fenomeni, al fine di prolungarne la vita nell’oggetto estetico. Ostranenie è spesso tradotto come estraniamento.

Mezzi: strumenti includono linguaggio insolito, metafore inquietanti, descrizioni strane, ritmo e forma non convenzionali, focalizzazione inusuale e uso di oggetti comuni descritti in modo estraneo. L’effetto è distogliere l’attenzione dall’automatismo e restituire sorpresa, riflessione sul mondo e sul linguaggio.

Impiego: diffuso in letteratura, teatro e cinema moderni; serve a criticare abitudini, interrogare la lingua e la realtà, accelerare o rallentare il tempo narrativo. Non va confuso con l’alienazione sociale o filosofica; è una tecnica formale volta a stimolare una nuova percezione.

Note: l’estraniamento è spesso discusso nel contesto della teoria formalista e ha influenze sui movimenti modernisti; è strettamente legato al concetto di defamiliarizzazione.