demineralizzazione

La demineralizzazione, in senso generale, è la rimozione di componenti minerali da una sostanza. Il termine è usato in diversi campi, tra cui il trattamento delle acque, l'odontoiatria e la medicina. In ciascun contesto modifica il contenuto minerale e, spesso, le proprietà fisiche del materiale.

Nella depurazione delle acque, la demineralizzazione rimuove sali minerali disciolti, producendo acque demineralizzate o deionizzate. Le tecnologie principali sono lo scambio ionico, l'osmosi inversa e la distillazione; a volte si impiegano approcci combinati. Lo scambio ionico sostituisce gli ioni di calcio e magnesio con ioni di idrogeno o ammonio; l'osmosi inversa usa una membrana semipermeabile; la distillazione sfrutta il cambiamento di fase. L'acqua demineralizzata presenta bassa conducibilità elettrica e bassi solidi totali disciolti ed è impiegata in laboratorio, nell'industria farmaceutica e nel raffreddamento industriale. Il processo consuma energia e genera reflui salini da gestire correttamente.

In odontoiatria, la demineralizzazione descrive la perdita di minerali dallo smalto e dalla dentina, principalmente calcio e fosforo, causata dall'acidità prodotta dai batteri che metabolizzano gli zuccheri. Può provocare lesioni bianche opache e, se non intervenuta, carie. La remineralizzazione è un processo di riparazione che ripristina minerali mediante fluoro, saliva, buona igiene orale e una dieta equilibrata.

In medicina e biologia, la demineralizzazione può riferirsi alla perdita di densità minerale delle ossa o di altri tessuti, come nell'osteoporosi, nell immobilizzazione o in alcune condizioni metaboliche. Può essere valutata con imaging, ad esempio la densitometria ossea. Spesso si distingue dalla remineralizzazione, processo di guadagno minerale.