remineralizzazione

La remineralizzazione è il processo mediante il quale i minerali persi o mancanti in tessuti mineralizzati vengono riacquisiti, ripristinando la mineralizzazione originale. In odontoiatria il termine si riferisce principalmente al riporto di minerali nello smalto e nella dentina in seguito a demineralizzazione provocata da acidi provenienti dalla placca batterica o dalla dieta. Se l’equilibrio tra demineralizzazione e remineralizzazione è favorevole, le lesioni iniziali possono essere invertite senza interventi invasivi; se l’azione acida persiste, la demineralizzazione progredisce verso la carie.

La remineralizzazione è favorita dalla saliva, che fornisce calcio e fosfato e, in presenza di fluoro, può facilitare la formazione di fluoroapatite, più resistente all’acidità. I trattamenti volti a potenziare la remineralizzazione includono l’uso di fluoro in dentifrizi, vernici o trattamenti professionali, nonché prodotti come CPP-ACP (casein phosphopeptide-amorphous calcium phosphate) e idrossiapatite nanostrutturata, che mirano a fornire calcio e fosfato localmente. L’alimentazione, la frequenza dei pasti e l’igiene orale sono fattori chiave che influenzano il processo.

La remineralizzazione non è efficace sulle lesioni cariose avanzate che hanno causato perdita di tessuto; in tali casi è necessario un intervento conservativo o restaurativo. In contesti ortodontici o in presenza di secchezza delle fauci (xerostomia), è particolarmente importante mantenere condizioni favorevoli alla remineralizzazione mediante controllo della placca, idratazione e supplementazione mirata.

In medicina e biologia dei tessuti, la remineralizzazione è anche parte del rimodellamento osseo, in cui osteoblasti depositano minerali (calcio e fosfato) nel collagene osteoide; vitamine e ormone paratiroideo influenzano questo processo.