costruttivismo

Il costruttivismo è una corrente epistemologica e pedagogica che sostiene che la conoscenza non sia una riproduzione passiva del mondo, ma una costruzione attiva operata dall’apprendente tramite esperienza, riflessione e interazione con l’ambiente. Le idee costruttiviste si sviluppano nel XX secolo, con contributi di Piaget, Vygotskij e Bruner, tra gli altri.

Jean Piaget ha descritto lo sviluppo cognitivo come processo di assimilazione e accomodamento, mentre Vygotskij ha evidenziato il ruolo della cultura e delle interazioni sociali. Laterali sviluppi includono il costruttivismo radicale di Ernst von Glasersfeld e l’apprendimento situato di Lave e Wenger.

Principi chiave: conoscenza costruita attivamente, dipendenza da schemi mentali e contesto, apprendimento significativo, riflessione metacognitiva e interazione sociale. Le principali articolazioni sono il costruttivismo cognitivo, il costruttivismo sociale e il costruttivismo radicale.

Implicazioni didattiche: docente come facilitatore, uso di problemi autentici e progetti, attività di indagine e discussione guidata, apprendimento collaborativo e valutazione formativa. L’insegnamento privilegia contesti reali, discussione e trasformazione delle conoscenze da parte degli studenti.

Critiche e sviluppo: si discute di oggettività e di misurazione della conoscenza, di rischi relativisti e di implementazione pratica. In ambito educativo, il costruttivismo ha stimolato approcci attivi quali inquiry-based learning, problem-based learning e apprendimento situato.

Fuori dall’educazione, costruttivismo è anche un movimento artistico e architettonico russo degli anni 1910-1920, che privilegia l’uso della costruzione e della funzione.