astenzioni

Astensione è l’atto di astenersi, cioè di non partecipare a una determinata attività. L’etimologia richiamano il verbo astenersi, che esprime l’idea di trattenersi o tenere distanza. L’uso si applica in diversi contesti, ma è particolarmente comune in ambito politico, dove la parola descrive la scelta di non votare né per candidati né per referendum.

Nel contesto elettorale l’astensione si riferisce alla quota di elettori aventi diritto che non esprimono voto. Si parla di tasso di astensione per indicare questa percentuale. Le cause sono molteplici: disaffezione o sfiducia nelle istituzioni, barriere pratiche, problemi di accessibilità o mancanza di informazione. In alcune giurisdizioni la partecipazione minima è richiesta per la validità di una consultazione; in altri sistemi la validità dipende solo dai voti espressi, e l’astensione può influire sull’equilibrio dei risultati o sulla percezione della legittimità.

Fuori dall’ambito elettorale, l’astensione può indicare il rifiuto volontario di partecipare a pratiche o consumi, ad esempio l’astensione dal lavoro come forma di protesta, o l’astensione alimentare per motivi etici, religiosi o di salute. In sociologia, l’astensione è studiata come fenomeno di partecipazione civica e di fiducia nelle istituzioni.

Note terminologiche: nella lingua italiana il plurale corretto è astensioni; la forma astenzioni è meno comune e non standard. L’uso del termine può variare leggermente a seconda del contesto giuridico e sociale.