aspiratierisico

L'aspiratierisico, o rischio di aspirazione, è la probabilità che materiale estraneo, come saliva, cibo, liquidi o contenuti gastrici, venga inalato nelle vie aeree durante deglutizione, sonno o perdita di vigilanza. L'inalazione può provocare broncoaspirazione e, conseguentemente, polmonite da aspirazione o irritazione polmonare chimica, oltre a possibili ostruzioni delle vie aeree.

Fattori di rischio includono disfagia (difficoltà di deglutizione), stato di coscienza ridotto (sedazione, anestesia, coma), malattie neuromuscolari (ictus, morbo di Parkinson), ridotta funzione respiratoria, intubazione endotracheale o tracheostomia, denti o protesi non adeguate, reflusso gastroesofageo, età avanzata e malnutrizione.

La valutazione dell'aspiratierisico combina screening clinico e esami diagnostici. A livello ospedaliero si adottano test di deglutizione a letto e valutazioni dell’igiene orofacciale; in caso di sospetto si ricorre a valutazione strumentale, come la fibroendoscopia della deglutizione (FEES) o studi videofluorografici della deglutizione.

Le misure di prevenzione includono elevazione della testa e posizionamento in sit-up durante i pasti, modifiche della dieta (diete con consistenze differenziate, liquidi addensati), igiene orale accurata, sospensione temporanea di alimentazione orale quando necessario e protocolli di alimentazione per pazienti intubati o tracheostomizzati. La riabilitazione della deglutizione e la gestione del reflusso sono elementi chiave.

Le complicanze possono variare da irritazione polmonare lieve a polmonite, fino all’insufficienza respiratoria. In caso di sospetta aspirazione, è essenziale il monitoraggio clinico e, se presente polmonite, un trattamento antibiotico mirato. L'aspiratierisico è una considerazione critica nella valutazione preoperatoria, nell’assistenza agli anziani e ai pazienti con disfagia.