Vitalismi

Il vitalismo è una dottrina filosofica e scientifica che sostiene che gli esseri viventi non possano essere completamente spiegati mediante le sole leggi fisico-chimiche valide per la materia inanimata, ma richiedano un principio vitale o una forza organizzatrice distinta dalla materia. Secondo il vitalismo, tale principio orienta la crescita, lo sviluppo e la funzione degli organismi, talvolta associato a una teleologia specifica della vita.

Storia e contesto: le radici si rintracciano nel pensiero antico, dove concetti simili venivano associati all’entelechia o alla forma attiva che realizza la potenzialità della materia. Con l’età moderna emerse una formulazione specifica della differenza tra vita e meccanismi, opposta al riduzionismo meccanicista. Nel XIX secolo il vitalismo fiorì come corrente di pensiero e come posizione biologica concreta in diverse scuole europee, contrapposta a spiegazioni esclusivamente fisico-chimiche.

Protagonisti e sviluppi: tra i sostenitori figure come Hans Driesch, noto per esperimenti con embrioni di echinidi che, secondo lui, indicavano l’intervento di un principio vitale capace di dirigere lo sviluppo oltre gli impulsi meccanici. In filosofia, Henri Bergson ha proposto l’élan vital come impulso creativo della vita, capace di sfuggire a una completa riduzione ai processi fisico-chimici.

Stato attuale: con lo sviluppo della biochimica e della biologia molecolare, la comunità scientifica dominante considera i fenomeni vitali spiegabili tramite leggi fisico-chimiche. Il vitalismo resta quindi soprattutto un tema storico e filosofico, sebbene esistano correnti neo-vitaliste che continuano a discutere l’autonomia della vita e la possibile teleologia o emergenza dei fenomeni vitali.