Testosteroni

Il testosterone è un ormone steroideo appartenente agli androgeni. Nell'uomo è prodotto principalmente nei testicoli; nelle donne è prodotto in quantità minori dalle ovaie e soprattutto dalle ghiandole surrenali. L'ormone è fondamentale per lo sviluppo sessuale e riproduttivo, per la crescita della massa muscolare e della densità ossea, e influenza il metabolismo e la funzione cerebrale. Durante la pubertà stimola lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari maschili e la spermatogenesi.

Biosintesi e regolazione: la sintesi del testosterone origina dal colesterolo, attraverso una serie di passaggi nelle cellule di Leydig. L'asse ipotalamo-ipofisi gonadico regola la secrezione: il GnRH provoca il rilascio di LH e FSH dall'ipofisi; LH stimola le cellule di Leydig a secernere testosterone. In circolo una parte è legata a SHBG o all'albumina; una frazione è libera e biologicamente attiva. Il testosterone può essere convertito in DHT tramite 5-alfa-reduttasi e in estradiolo tramite aromatasi, con effetti tessuto-specifici.

Uso medico e rischi: la terapia sostitutiva con testosterone è indicata per l'ipotestosteronismo e in alcune condizioni di transizione di genere; le formulazioni includono iniezioni, gel, cerotti e impianti. Il monitoraggio clinico prevede misurazioni dei livelli di testosterone, ematocrito, PSA e funzione epatica. Gli effetti avversi possono includere eritrocitosi, disturbi della prostata, apnee notturne, acne, ginecomastia e possibile infertilità temporanea durante la terapia. L'uso improprio può comportare rischi cardiovascolari e effetti sul tono dell'umore e sulla fertilità; oltre che questioni legate al doping sportivo.

Storia e contesto: l'ormone fu isolato e identificato nel XX secolo; la scoperta è associata a lavori di Butenandt e Ruzicka negli anni 1930-1935. Oltre all'uso terapeutico, l'interesse medico e sportivo ha portato a una regolamentazione stretta e a dibattiti sui possibili rischi e benefici.