Loppressione

L'oppressione è una condizione sociale in cui individui o gruppi sono privati di diritti, risorse o autonomie da parte di strutture di potere, istituzioni o norme culturali che impongono dominazione. L’etimologia deriva dal latino oppressio, da oppremere, cioè premere contro. Nella prospettiva sociologica, l'oppressione è spesso sistemica e radicata in rapporti di potere storicamente consolidati, piuttosto che nelle sole azioni di singole persone.

Può manifestarsi in forme politiche, economiche, sociali o culturali. Le sue caratteristiche includono disuguaglianze strutturali, esclusione, controllo e vulnerabilità di gruppi determinati da genere, razza, etnia, classe, orientamento sessuale, religione, disabilità o altro. L'oppressione può essere diretta o indiretta, individuale o sistemica, e spesso si avvale di norme, leggi, pratiche e ideologie che legittimano la dominazione.

Esempi storici includono patriarcato, colonialismo e sfruttamento economico, schiavitù, segregazione razziale, apartheid, discriminazioni di genere, omofobia e violenza contro persone con disabilità. Le teorie dell'oppressione, tra cui il marxismo, il femminismo, gli studi postcoloniali e l'analisi intersezionale, vedono l'oppressione come un sistema di potere che attraversa classi, razze, genere e altre categorie.

Le risposte sociali mirano a contrastarla attraverso diritti civili, pari opportunità, leggi anti-discriminatorie, politiche di affermazione positiva, istruzione sui diritti umani e movimenti di giustizia sociale. Il lavoro accademico e l’attivismo cercano di riconoscere le strutture di oppressione, promuovere la partecipazione democratica e riparare i danni subiti dai gruppi colpiti.