Embrioni

Embrione è lo stadio iniziale dello sviluppo degli organismi pluricellulari, che segue la fecondazione dell'ovulo. Nell'essere umano l'embrione viene definito come lo stadio che va dalla fecondazione fino alla fine dell'ottava settimana di gestazione; oltre questa data si usa il termine feto. L'embrione si origina dallo zigote, formato dall'unione di gameti, e attraversa una serie di divisioni cellulari (cleavage) che portano alla formazione di una morula e poi di un blastocisto. L'impianto del blastocisto nell'endometrio è una fase chiave.

Durante l'impianto si distinguono due strutture: il trofoblasto, che formerà la placenta, e la massa interna, che darà origine all'embrione vero e proprio. Nei primissimi stadi di sviluppo compaiono i tre foglietti germinali: ectoderma, mesoderma ed endoderma, da cui si svilupperanno tessuti e organi. L'organogenesi, che avviene soprattutto nel periodo embrionale (circa settimane 3-8), conduce allo sviluppo degli organi principali; dopo l'ottava settimana l'embrione entra nella fase fetale, caratterizzata da crescita e maturazione.

Aspetti medici e di ricerca: gli embrioni sono coinvolti nelle tecniche di riproduzione assistita, come la fecondazione in vitro (IVF) e la crioconservazione degli embrioni; alcune procedure includono la selezione genetica preimpianto. Le cellule staminali embrionali derivano dalla massa interna del blastocisto e hanno potenzialità di differenziazione utili in laboratorio e, potenzialmente, in terapie.

Aspetti etici e legali: lo status dell'embrione è oggetto di dibattito etico e normative variano tra paesi, con questioni su consenso, destinazione degli embrioni crioconservati e limiti alla ricerca. In generale l'uso degli embrioni in medicina e ricerca è regolato per bilanciare benefici potenziali e considerazioni morali.