unirsi

Unirsi è un verbo pronominale italiano che indica l’atto di diventare parte di un gruppo, di una causa o di un’alleanza, tramite l’adesione volontaria di chi si unisce. Può riferirsi sia all’adesione a un’organizzazione sia all’ingresso in un gruppo di persone o a una collaborazione comune.

Etimologia e forma grammaticale

Il verbo deriva dal radicale del verbo unire, con l’aggiunta del suffisso riflessivo -si, manifestando una relazione reciproca o personale. È un verbo della famiglia -ire e si coniuga come un verbo riflessivo: mi unisco, ti unisci, si unisce, ci uniamo, vi unite, si uniscono.

Uso e costrutti comuni

Unirsi si usa tipicamente con la preposizione a, per indicare l’adesione a una persona, a una causa, a un gruppo o a un movimento (unirsi a qualcuno, unirsi a una causa, unirsi a una squadra). Si può anche dire “riunirsi” in senso di riunione, ma con significato diverso. Esempi: mi sono unito al gruppo di lavoro; ci siamo uniti per difendere i diritti dei lavoratori; si è unita a una nuova iniziativa.

Coniugazione essenziale

Presente: mi unisco, ti unisci, si unisce, ci uniamo, vi unite, si uniscono.

Passato prossimo: mi sono unito/a, ti sei unito/a, si è unito/a, ci siamo uniti/e, vi siete uniti/e, si sono uniti/e.

Altri tempi e modi seguono le regole dei verbi riflessivi in -ire, con l’ausiliare essere.

Note

La differenza principale è tra unirsi (adesione soggettiva a un gruppo o causa) e unire (agire per creare un’unità fra elementi esterni). Unirsi si usa soprattutto in contesti di partecipazione o appartenenza.