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transistori

I transistori sono componenti elettronici a semiconduttore che controllano il flusso di corrente tra due terminali tramite un terzo terminale di controllo. Possono funzionare sia come amplificatori che come interruttori, rendendo possibile la gestione di segnali e la realizzazione di logica digitale nei circuiti.

Esistono due famiglie principali: transistori a giunzione bipolare (BJT) e transistori ad effetto di campo (FET).

Storia: i transistori furono inventati nel 1947-1948 dai ricercatori dei Bell Labs (John Bardeen, Walter Brattain

Tecnologia odierna: i transistori sono i mattoni dei circuiti integrati. Il MOSFET, tipo di FET, domina l’elettronica

Parametri fondamentali includono guadagno (β o hFE) nei BJT, transconduttanza nei FET, frequenza di commutazione e potenza

I
BJT
hanno
tre
terminali—emetitore,
base
e
collettore—e
una
piccola
corrente
di
base
che
modula
una
corrente
molto
maggiore
tra
collettore
ed
emettitore.
I
FET
hanno
gate,
source
e
drain;
la
tensione
sul
gate
controlla
la
corrente
tra
source
e
drain,
tipicamente
con
una
bassa
corrente
di
controllo.
e
William
Shockley).
Sostituirono
i
tubi
a
vuoto
in
molte
applicazioni,
consentendo
una
rapida
miniaturizzazione
dell’elettronica.
Negli
anni
successivi
si
svilupparono
i
BJT
e
i
FET,
e
la
diffusione
di
circuiti
integrati
rese
possibile
la
densità
di
transistor
su
una
sola
matrice
di
siliconi
sempre
maggiore.
digitale
moderna
per
la
bassa
corrente
di
controllo
e
l’elevata
densità
di
integrazione;
i
BJT
sono
ancora
impiegati
in
applicazioni
analogiche
e
di
potenza.
I
transistor
sono
realizzati
su
wafer
di
silicio
o
altri
semiconduttori,
con
processi
di
drogaggio
e
ossidazione
che
formano
giunzioni
e
strutture
di
controllo.
dissipata.
I
transistori
possono
essere
utilizzati
sia
come
componenti
discreti
sia
come
elementi
all’interno
di
circuiti
integrati.