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tormentare

Tormentare è un verbo transitivo della lingua italiana che significa causare a qualcuno o a se stessi un dolore intenso, fisico o morale. Può riferirsi a sofferenza continua, a una preoccupazione che non lascia in pace oppure, in contesti storici o legali, a pratiche di tortura. L’azione suggerisce una condotta persistente e angustiante.

Si usa con complemento oggetto: tormentare una persona, tormentare qualcuno con domande insistenti, o anche dire

Coniugazione di base: presente indicativo io tormento, tu tormenti, lui/lei tormenta, noi tormentiamo, voi tormentate, loro

Etimologia: deriva dal latino tormentāre, da tormentum “tortura” o “tormento”, con sviluppo attraverso le lingue romanze.

In uso, tormentare si distingue da torturare per intensità e contesto: tormentare è spesso riferito a sofferenza

che
qualcosa
tormenta
qualcuno,
ad
esempio
“Il
dubbio
lo
tormenta.”
Nella
forma
riflessiva,
tormentarsi
indica
soffrire
per
qualcosa
in
modo
autoinflitto
o
autocalcante
ansia.
tormentano.
Participio
passato:
tormentato.
Gerundio:
tormentando.
Come
molti
verbi
italiani,
può
comparire
in
tempi
composti
con
ausiliare
avere:
ho
tormentato,
avevo
tormentato,
ecc.
In
italiano,
il
termine
conserva
una
sfumatura
di
insistita
sofferenza
mentale
o
fisica,
meno
severa
di
torturare
ma
più
forte
di
provocare
fastidio.
psichica
o
a
pressioni
quotidiane,
mentre
torturare
indica
violenza
fisica
o
coercizione
estrema.
Sfere
vicine
includono
assillare,
molestare
o
logorare;
in
contrasto,
consigliare
o
tranquillizzare
è
l’opposto.
La
forma
tormentarsi
è
frequente
in
espressioni
letterarie
o
note
di
umore.